martedì 25 giugno 2013

MAGIA


Nel momento in cui hai cercato la magia ogni cosa è cambiata, non è vero?
Tutto è diventato difficile, anche il vivere quotidiano.
Sentivi una gran voglia di cambiare la tua vita.
Avevi la necessità di toccare il cielo, il bisogno di volare.
Tutto è cambiato in un istante, come se qualcuno ti avesse spinto giù
per un precipizio e in quel nuovo scenario non conoscevi nulla.
Nudo e privo di certezze cercavi qualche indizio.
Hai iniziato ad osservare le cose, a sentire il respiro del vento.
Il tuo corpo ha conosciuto un brivido improvviso che lo ha percorso totalmente.
La solitudine è diventato il tuo rifugio.
Ogni cosa ti è sembrata nuova.
Hai scoperto un segreto, un tesoro, che era stato nascosto dalle abitudini della tua mente, dalle prigioni del giudizio e della diversità.
Anche se quel segreto è sempre stato lì, dentro di te.
E sai qual'è il motivo di tutto questo ?
Sai perchè questo è accaduto ?
Perchè la magia ti ha risposto.

di:(M. Maini)


LA PAURA



Mi sono lasciata intaccare dalla paura, quella paura che ti fa vedere i mostri anche dove non ci sono, quella paura che ti fa pensare male di tutto e di tutti.

Così non va bene.

Ieri ero sola in auto, stavo per immettermi sulla strada principale da una secondaria. Da lontano vedo una donna intenta a fare l’autostop. Un pensiero mi arriva subito alla mente “ma è pazza? La possono uccidere, violentare, derubare, picchiare”.
E poi il cervellino continua: volevo proprio passare da quella parte, ma poi? Faccio finta di nulla? La ignoro? Brava Barbara! Proprio tu che parli di essere al servizio del prossimo che ha bisogno. Eh…e se poi quella è una tipa pericolosa?? Se mi deruba? Peggio! E se fosse armata???

E’ mezzogiorno, giornata di sole e caldo, e quella donna è al sole cocente, chissà da quanto è in viaggio. E se nessuno le dà un passaggio? Povera, potrebbe essere rimasta a piedi, aver avuto un problema o un inconveniente di viaggio. Potrebbe non potersi permettere il costo del viaggio. Ma io posso andare anche nell’altra direzione, e la mia coscienza sarebbe a posto. E…sì, col cavolo che sarebbe a posto….  Ok voglio fare quello che sento giusto, parto in direzione di quella donna, guardo che impressione fa da vicino e decido….

Una ragazza sui 25 anni, minuta, valigia rossa grande, una borsa in carta e una portantina con il suo gatto. Si sta portando la casa appresso. Mi fermo, la faccio salire, deve andare lontano, le posso dare solo un passaggio breve, ma almeno nella direzione giusta: quella strada non l’avrebbe portata a destinazione. Decido di parlare solo del gatto, così non mi vengono in mente altre idee stupide o di giudizio. La lascio sulla strada giusta, all’ombra di un ponte, così almeno non verrà cotta dal sole. Mi scuso per non aver potuto fare di più. Adesso vorrei sapere se è riuscita ad arrivare presto e bene (l’istinto materno non mi abbandona).

La paura è il più grande deterrente esistente. Lo strumento inventato e ingigantito per impedirci di pensare, di agire, di guardarci intorno. Testa bassa, occhi chiusi. Dobbiamo uscire da questa mentalità: non permettiamo che il mondo con le sue paure costruite intacchi la nostra mente.

La paura porta le persone a fare cose che mai avrebbero fatto, a giustificare situazioni che mai avrebbero giustificato, a tollerare gesta che mai avrebbero tollerato. Non dobbiamo permettere alla paura di condizionare il nostro ragionamento e costringere la nostra coscienza ad accettare compromessi.


martedì 18 giugno 2013

L'UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI


Un esempio vero e concreto di sostenibilità, di quanto sia importante concretizzare i nostri sogni, ciò in cui crediamo. Grande esempio per tutti è Jadav Payeng, che nella provincia indiana di Assam, nell’isola di Majuli, contando solo sulle proprie forze, ha piantato un’intera foresta!
Tutto ha inizio nel 1979, Payeng aveva solo 16 anni, quando le inondazioni portarono un gran numero di serpenti a terra sul banco di sabbia. Ritirandosi le acqua lasciarono il luogo disseminato di rettili morti. Questo è stato il punto di svolta della sua vita.
I serpenti sono morti nel calore, senza alcuna copertura arborea. Mi sedetti e piansi sopra le loro forme senza vita. Era una carneficina. Ho avvisato il dipartimento forestale e ho chiesto loro se potevano far crescere alberi lì. Hanno detto nulla sarebbe cresciuto lì. Invece , mi hanno chiesto di provare a far crescere bambù. Era doloroso, ma l’ho fatto. Non c’era nessuno ad aiutarmi. Nessuno era interessato “, dice Payeng, ora 47enne.
Non ci volle molto per la fauna selvatica nella regione di beneficiare del lavoro fatto. Dimostrando una profonda comprensione dell’ equilibrio ecologico, Payeng ha trapiantato anche le formiche nel suo ecosistema fiorente per rafforzarne la sua naturale armonia. Ben presto il banco di sabbia venne trasformato in un ambiente funzionale legato ai ritmi della natura, habitat ideale per tutte le creature del luogo. La foresta, chiamata Molai woods, ora serve come rifugio sicuro per i numerosi uccelli, cervi, rinoceronti, tigri ed elefanti – specie sempre più a rischio.

lunedì 17 giugno 2013

FACCIAMOCI INSEGNARE DAI BAMBINI

In questo post trovate il link all'intervista fatta ad Alessandro, un papà che sa quanto fare i genitori diventi più naturale, se si guardano e ascoltano i bambini.





Alessandro Volta (Parma 1960) dopo la laurea in Medicina si specializza in Pediatria presso l'Università di Bologna. Per dieci anni lavora nella Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale di Parma. Dal 2002 è responsabile della Pediatria di Comunità e del Servizio Neonatale di Montecchio Emilia (RE).
È istruttore di Rianimazione Neonatale per conto della Società Italiana di Neonatologia. Tiene corsi di formazione per il personale sanitario sull'Allattamento al Seno e sul Sostegno alla Genitorialità. Organizza incontri periodici per i genitori sui temi della nascita e sulle problematiche del primo anno di vita.
Cura il sito web, www.vocidibimbi.it, per accompagnare e sostenere i genitori nell'impegnativa avventura di crescere un figlio.

http://www.gazzettadiparma.it/mediagallery/video/37235/Alessandro_Volta%3A_Facciamoci_insegnare_dai_bimbi.html



domenica 16 giugno 2013

Tratto da: Appello dei Resistenti alle giovani generazioni – 8 marzo 2004


Ci appelliamo infine ai ragazzi, ai giovani, ai genitori, agli anziani e ai nonni, agli educatori, alle autorità pubbliche perché vi sia una vera e propria insurrezione pacifica contro i mass media, che ai nostri giovani come unico orizzonte propongono il consumismo di massa,  il disprezzo dei più deboli e della cultura, l’amnesia generalizzata e la competizione a oltranza di tutti contro tutti. Non accettiamo che i principali media siano ormai nella morsa degli interessi privati…..
        


         
Dichiarazione di Stephan Hessel: Il pensiero produttivistico promosso dall’Occidente ha trascinato il mondo in una crisi per uscire dalla quale è necessario rompere radicalmente con la vertigine del “sempre di più”, sia in ambito finanziario sia in quello delle scienze e della tecnica. E’ tempo ormai che etica, giustizia ed equilibrio duraturo diventino preoccupazioni prioritarie. Perché i rischi cui siamo esposti sono gravissimi, e potrebbero mettere fine all’avventura umana su un pianeta che diventerebbe inabitabile.

Qualcosa di Bellissimo sta succedendo in Turchia





Cari amici… voglio ringraziarvi più di tutto per il supporto e il conforto.

Noi siamo un po’ più di 80 milioni di cittadini qui nella repubblica della Turchia… e qualcosa di meraviglioso sta succedendo qui. In milioni non hanno dormito nelle trascorse 36 ore; noi siamo nelle strade. Grandi e piccole città, quartieri sono pieni di persone che sanno come verranno trattate. Giovani e anziani, professori, attori, scrittori, lavoratori, tutti sanno che saranno picchiati brutalmente, bombardati con gas lacrimogeni e l’agente.arancio. Questo non è abbastanza per fermare di aiutare chi ha bisogno.

Non era pianificato, noi non l’avevamo organizzato. Noi eravamo tutti seduti nelle nostre stanze guardando in Halk TV e leggendo su Twitter cosa era fatto a dei pacifici manifestanti.

Nessuno di noi ci ha pensato troppo, abbiamo messo le scarpe e abbiamo corso per aiutare. Neanche in molti anni da studente, avevo preso parte ad una manifestazione. Ma questo era così naturale e spontaneo che non pensi più alla tua sicurezza. E’ così strana quest’esperienza… TUTTI SONO UNO…

Cari amici, me e molti milioni di persone sono qui e ora posso dirvi che la sensazione è assolutamente magnifica… Il POTERE e l’UNICITÀ’… ed è tutto così semplice e così veloce… solo quando sei stato risvegliato, realizzi, che il potere è sempre stato lì e che l’avevamo semplicemente dimenticato… SVEGLIATEVI… cosa sta succedendo oggi qui, accadrà domani nel tuo paese, il gioco è lo stesso… cosa mi sta affascinando e sconcertando è il potere che abbiamo – il loro sistema è così facile da buttare giù come una casa di carte da gioco quando ne levi solo una.

venerdì 7 giugno 2013

ISTANBUL, CONTRO LA POLIZIA UN MURO DI LIBRI

I blog di Libreriamo


Blogario
blog di: Clara Raimondi
giovedì 6 giugno 2013

Istanbul, contro la polizia un muro di libri

Istanbul, contro la polizia un muro di libri Blogario, Istambul, Taksim Gezi Park  libreriamo.it - recensioni libri

Ad Istanbul, ormai da giorni, si combatte una vera e propria guerriglia cittadina tra gli studenti che manifestano contro il governo Erdogan.

Condannati come “estremisti” e “sabotatori” e nonostante gli attacchi, spesso violentissimi, della polizia, i ragazzi di Istanbul continuano la loro lotta e lo fanno, così come all’inizio della primavera araba, attraverso i social network.

Impossibili da controllare, nonostante le rappresaglie che hanno portato all’arresto di 24 utenti, i social network rappresentano l’elemento essenziale di aggregazione e condivisione sia all’interno del paese che nei confronti del mondo che guarda attonito le immagini scattate nella capitale turca.

Alcuni manifestanti però non si sono arresi e hanno pensato bene di dar vita ad un’iniziativa unica nel suo genere. Hanno deciso di costruire un muro ma non uno di quelli che separa e divide i popoli come quello di Gaza o quello che per anni, a Berlino, é stato simbolo di guerra e segregazione ma, bensì, un contenitore di parole e speranze.

Con quello che avevano a disposizione, sembra materiale da costruzione, hanno dato vita al “muro di libri” a  Taksim Gezi Park con lo slogan: “Prendete un libro e leggetelo in faccia a un poliziotto”.

Una lezione di libertà e democrazia attraverso uno dei mezzi più potenti che esistono al mondo: un libro.